E’ possibile riparare le scaffalature?
In sintesi: Si, ma solo con sostituzione dei componenti uguali forniti dal costruttore.
Riparazione con raddrizzamento, stiramento con l’uso di maschere dei componenti danneggiati non sono approvati dalla maggior parte dei costruttori. Saldature, riporti e aggiunte sono altrettanto sconsigliate. In caso di incidente le modifiche vanificano qualsiasi documentazione o certificazione originale.
La riparazione di una scaffalatura danneggiata richiede la sostituzione del componente con uno nuovo fornito dallo stesso costruttore del primo impianto. Deve corrispondere anche il codice del modello. Se il costruttore non produce più il componente o non esiste più si deve sostituire l’intera campata.
Scaffalature usate acquistate sul mercato e prive di documentazione ( Costruttore, anno, numero di commessa etc ) sono difficilmente riparabili. Bisogna prestare attenzione anche a operazioni di modifica che possono essere state effettuate, come la sostituzione dei piedini, il prolungamento o la verniciatura in zone ruggini.
Estratto del bollettino ERF n°7 relativo alla riparazione delle scaffalature, in particolare dei danni strutturali causati da urti.
Le informazioni sono state scritte con il contributo delle Associazioni Nazionali di costruttori di scaffalature.
Puo’ essere utile sia agli addetti ai lavori che agli utilizzatori finali.
Troppo spesso, leggerezze e sottovalutazioni sono causa di cedimenti strutturali e incidenti, a volte con conseguenze anche sugli operatori del magazzino.
In particolare, si ribadisce, come il recupero dei montanti, mediante raddrizzamento, non rappresenti la soluzione sicura, certamente la più veloce e comoda. Viene anche sottolineato, come il cliente Utilizzatore, sia in effetti il responsabile.
L’articolo è scritto in modo chiaro e comprensibile anche ai non “addetti ai lavori”
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